Giovanni Nicolini

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Biografia di Giovanni Nicolini

Giovanni Nicolini (Palermo 1872 - Roma 1956) è stato uno scultore italiano del XIX e XX secolo. Nacque a Palermo nel 1872 da umile famiglia. Il padre, decoratore, l'avviò giovanissimno agli studi artistici, cosicchè lo vediamo, appena diciottenne, seguire i corsi d'arte al Museo Artistico Industriale di Palermo sotto la guida di Vincenzo Ragusa, ottenuto pochi anni dopo un sussidio, si trasferì a Roma dove fu dapprima presso Giulio Monteverde e poi aprì studio per suo conto. Nel 1893 presentò alla "Promotrice" di Palermo l'opera "La piccola vedetta lombarda" che gli valse una medaglia d'oro ed infiniti elogi da Edmondo De Amicis, autore del celebre libro in cui è narrato l'episodio dal quale lo scultore trasse ispirazione, e dalla critica in genere. La produzione del Nicolini fu numerosa e varia passando dal ritratto ufficiale, quale il busto del colonnello Giuseppe Galliano, al personaggio storico o letterario quale il “Busto di Ofelia", acquistato dalla Galleria d'arte moderna di Dusseldorf; dalle statue gigantesche quali “La Meditazione" e "Il risveglio", ai piccoli bronzi d'ispirazione mitologico-pastorale. Ne mancano nella produzione del Nicolini opere a sfondo sociale, seguendo la corrente all'epoca in gran voga, quale "I falciati" o "Minatori di ritorno dal lavoro" esposto a Milano nel 1906 e ora alla Galleria Nazionale romana d'Arte Moderna. Ebbe vastissima produzione di tipo principalmente monumentale, come richiesto dal suo tempo: nel 1907 eseguì la statua della Calabria, alta cingue metri, per il monumento romano a Vittorio Emanuele II°; nel 1911 creò il "Trionfo politico" in marmo per il ponte Vittorio Emanuele II° a Roma; sua è anche la bellissima "Via Crucis" in bronzo che si snoda lungo le pareti della Basilica romana di S. Croce in Gerusalemme o Basilica Sessoriana. Ha anche eseguito il monumento a Francesco Crispi nella Chiesa di S. Domenico a Palermo, la "Fontana Gaia o Dei Fauni" nel giardino del Lago a Villa Borghese a Roma, il gruppo *Bimbi" che ora trovasi alla Galleria d'arte moderna Empedocle Restivo a Palermo e il monumento ai Caduti in Piazza del Municipio a Messina. Un suo gesso "Bambini" è nella Galleria dell'Accademia di S. Luca a Roma. Recatosi in Brasile e a Cuba lasciò anche in questi luoghi testimonianza delle sue qualità artistiche, coi monumenti eretti nella città di Avana ai Generali Alessandro Rodriguez e Josè Miguel Gomez, eroi della libertà Cubana, e a Joaquin Nabuco a Pernambuco. Giovanni Nicolini partecipò attivamente alle varie esposizioni italiane d'arte e in particolar modo alle biennali veneziane: alla sesta biennale del 1905 espose il busto in bronzo "Autunno"; all'ottava biennale del 1909 fu presente con il bronzo "Pace"; alla nona biennale tenutasi nel 1910 fu ammirata la sua scultura in bronzo "Credi a me" alla decima biennale del 1912 presentò la scultura in bronzo con base in marmo "Tulipe"; alla dodicesima biennale del 1920 presentò tre opere in bronzo: "Ritratto di Antonio Mancini", "Vecchio Fauno" e "Goloso"; alla quattordicesima biennale del 1924 espose la statua in bronzo "Pomana". Questo valente scultore prese parte al secondo concorso per l'esecuzione dell'ornamentazione scultorea del sottobasamento della grande statua equestre di Vittorio Emanuele secondo nel complesso monumentale del "Vittoriano" in Roma, destinato a divenire "L'altare della Patria". Il tema del secondo concorso si rifaceva alla celebrazione degli illustri italiani che avevano reso famoso il nome dell'Italia nel mondo intero, pensatori ed uomini d'azione, e dei "precursori", di coloro, cioè che avevano operato efficacemente per unificare l'Italia intorno a Roma, ed infatti le figure di questi uomini fatidici dovevano trovare posto in due grandi fregi che si sarebbero congiunti al centro con la figura allegorica di Roma. A questo concorso presero parte Ezio Ceccarelli, Gaetano Chiaramonte, Achille D'Orsi, Giuseppe Mangionello, Giovanni Nicolini, Vito Pardo ed Ettore Ximenes, che presentarono ognuno il loro modello. Ma la Commissione Tecnico-artistica preposta non ravvisò in alcuno fra i modelli presentati, pur avendo riscontrato in essi notevoli pregi, quelle alte virtù decorative, concettuali e tecniche, che rendessero l'opera meritevole dell'accettazione. Risultò vincitore di un terzo concorso, il cui tema si rifaceva al significato civile e politico del monumento, Angiolo Zanelli, che poi eseguì l'opera grandiosa, perchè la Commissione ritenne ch'egli aveva bene espresso i concetti dellAmor patrio, che pugna e vince, e del Lavoro, che edifica e feconda. Giovanni Nicolini si spense a Roma nel 1956. Egli ebbe un figlio, Giovanni junior, nato a Roma il 24 giugno 1909, che avviò ed educò all'arte della scultura. Giovanni Nicolini junior eseguì opere in marmo e in bronzo, quasi tutte ispirate agli animali e alla loro vita, che ebbero largo Successo e che ancora oggi sono apprezzate e ricercate.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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